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Riapre la mostra “La via dell’Ambra. Reloading”

invito alla mostra "La via dell'Ambra. Reloading" di Lolita Timofeeva e Valentinaki

Il 3 febbraio 2021 riapre al pubblico la mostra “La Via dell’Ambra. Reloading”, inaugurata lo scorso 22 ottobre e rimasta in sospeso a causa del protrarsi dell’emergenza da Covid-19.

Il Palazzo del Pegaso (Vetrina Expo Comuni) di Firenze ospita l’esposizione di due artiste di origine lettone – Lolita Timofeeva e Valentinaki – residenti in Italia ormai da diversi anni.

 Entrambe scorgono nell’antica rotta marittima che congiungeva il Mar Baltico al Mar Mediterraneo, nota come Via dell’Ambra, un’immagine che esprima in modo compiuto il proprio percorso biografico, artistico e umano. Le due artiste tracciano un cammino in cui memoria identitaria e coscienza collettiva si fondono a questioni di spiccata attualità come l’inquinamento o la recente emergenza sanitaria.

L’esposizione, patrocinata dal Consiglio regionale della Toscana e dall’Ambasciata della Lettonia in Italia, è a cura di Mattia Lapperier ed è organizzata dall’associazione Kengarags, in collaborazione con l’associazione lettone in Italia e Svizzera italiana ALISI. L’evento espositivo si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per i 100 anni di indipendenza della Repubblica di Lettonia e cade nel ventennale di gemellaggio tra Firenze e Riga, attuato nel 2000 proprio da Eugenio Giani, il Presidente della Regione Toscana che inaugurerà la mostra insieme al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo alla presenza del Console Onorario della Lettonia a Firenze Nicolò Rositani.

Gemma irrequieta, del colore del sole, dalle tipiche striature dorate, l’ambra è in grado di custodire al suo interno ossigeno, microrganismi, piccole piante o insetti. In altre parole, racchiude in sé minuscoli frammenti di un mondo passato e ormai perduto. Proprio per tale prerogativa così singolare, per la quale è da sempre molto richiesta e apprezzata, possiamo considerare l’ambra stessa una metafora della preservazione della memoria sullo scorrere del tempo. È proprio un’acuta riflessione su tale specificità intrinseca a ispirare la recente attività di due artiste. Lolita Timofeeva e Valentinaki individuano nell’ambra il mezzo più efficace attraverso cui conservare un ricordo. L’una affronta la tematica dal punto di vista del retaggio identitario e dunque del passato, l’altra si interroga sulla delicata questione della salvaguardia dell’ambiente, manifestando così una certa apprensione per il nostro futuro. La Via dell’Ambra rappresenta dunque un anello di congiunzione tra passato e presente, tra vita privata e ricerca artistica, tra due mari opposti che Lolita Timofeeva e Valentinaki ricongiungono in uno.

L’ambra trattiene dentro sé il nostro retaggio culturale. Lo imprigiona per sempre e allo stesso tempo lo svela in virtù della sua trasparenza. Lo protegge dalle insidie del tempo, cristallizzandolo in un eterno presente. Lo proietta nel futuro sotto forma di un messaggio non sempre immediatamente comprensibile ma che spetta a noi codificare, comprendere e tramandare.

Orario di apertura

lunedì -venerdì

15.00-17.00

Ingresso gratuito

Informazioni

T. +39 338 8597309

T. +39 349 4101140

T. +39 392 1704048

kengarags@fastwebnet.it

febbraio 3, 2021 Posted by | arte, arte lettone, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , , | Lascia un commento

Opus Alchymicum al Castel dell’Ovo a Napoli. 100 opere di Lolita Timofeeva per i 100 anni di indipendenza della Lettonia

di Elisabeth Thatcher

Ambasciatore Artis Bertulis e Lolita Timofeeva all’inaugurazione

È una grande mostra personale di Lolita Timofeeva nella splendida cornice del Castel dell’Ovo a celebrare a Napoli i 100 anni di indipendenza della Repubblica di Lettonia. L’Ambasciatore lettone Artis Bertulis all’inaugurazione ha sottolineato come l’Italia  fu una delle prime a riconoscere la sua autonomia nel 1921.

“Opus Alchymicum” dell’artista lettone crea i collegamenti tra Napoli e Riga attraverso la rielaborazione dei simboli alchemici. La ricerca di Lolita inizia  a Napoli, quando visitando nel 2005 la Cappella Sansevero decide di avvicinarsi al pensiero ermetico di Raimondo di Sangro (Torremaggiore, 1710 – Napoli, 1771), settimo principe di Sansevero, inventore, alchimista e letterato, geniale ideatore del nobiliare mausoleo. Le origini di questa sua indagine però si trovano in Lettonia: l’architettura di Riga, città natale dell’artista, è ricca di simboli alchemici e forse proprio lì si cela il seme della sua curiosità intellettuale, da lì parte la ricerca, in origine  inconscia e inconsapevole della Timofeeva che confida di essere stata affascinata sin dall’infanzia da quel linguaggio criptico.

Opus Alchymicum è un progetto espressivo che invita il pubblico ad esplorare le proprie inclinazioni mistiche – “Nosce te ipsum” (dal latino, “conosci te stesso”) – attraverso lo strumento dell’introspezione, rintracciando, in questa esplorazione, il senso più alto dell’alchimia e del complesso sistema che ne sottintende le logiche. L’obiettivo principale degli alchimisti – la trasformazione del piombo in oro – ha un significato paradigmatico, evocativo, giacché allude alla capacità di convertire il male in bene, il negativo in positivo, l’ombra in luce, così che l’uomo possa scoprire la propria natura, il proprio dio interiore, e conoscere se stesso, appunto.

 

A tal proposito, Lolita Timofeeva dichiara: “Il termine Opus Alchymicum fa riferimento al lavoro svolto dagli alchimisti medievali, i precursori della chimica moderna, relativo allo scopo definitivo della loro ricerca, il cui fine era quello di produrre “l’oro della illuminazione mistica”, ovvero ciò che li stimolava ad approfondire lo studio dell’arte”.

“Solve et Coagula” Formula alchemica per eccellenza, mezzo che gli alchimisti usavano per evolvere e rigenerare se stessi. Solve: rottura degli elementi, dissolvenza delle forzature, degli stati negativi del corpo e della mente per giungere mediante la ripetizione dell’operazione alla Pietra Filosofale. Coagula: coagulazione degli elementi dispersi nel tutto nella fase “solve”, la nuova sintesi degli elementi.

Questo processo si potrebbe applicare alla tormentata storia della Lettonia che come Araba Fenice muore e dalle sue  stesse ceneri rinasce. Dal XIII secolo al XX secolo, la storia della Lettonia è contraddistinta da lunghi periodi di dominazione straniera e da continue lotte per l’indipendenza.

La mostra porta per la prima volta nella città partenopea circa 100 opere tra dipinti, disegni, sculture, installazioni e un film corto. Colori vivi, atmosfere cupe e personaggi suggestivi delineano ogni opera dell’esposizione. Tempo e spazio si legano, sospesi nel silenzio, trasportando lo spettatore in una dimensione surrealistica. Nelle sue opere – attraverso le quali l’artista crea un percorso, coinvolgendo il pubblico in una performance scrittoria – la Timofeeva assume di volta in volta le sembianze di una solenne sacerdotessa, dispensatrice di linfa vitale e ricercatrice dell’assoluto.

 

In concomitanza della mostra, inoltre, due eventi permetteranno di calarsi nella dimensione onirica propria di Lolita Timofeeva: presso la Casina Pompeiana della Villa Comunale il 18 novembre (ore 17.30) si terrà la conferenza “Arte visiva tra esoterismo e simbolismo. Il movimento dell’anima da Lascaux a Timofeeva” col museologo e storico dell’arte Maurizio Vanni e il professor Claudio Spinelli, alla presenza del Console Onorario della Lettonia a Napoli Roberto Berni Canani; il 2 dicembre (ore 17.30), invece, ci sarà la presentazione di Agnese Palumbo del libro Schischok, scritto dal collettivo Joana Karda (del quale fanno parte la stessa artista e le autrici Claudia Mitri e Vanessa Piccoli).

 

Breve storia della Lettonia.

Stretto tra Russia, Germania e Svezia il Paese ha avuto una strada lunga e difficile verso la libertà. I primi dominatori di questa terra furono gli Svedesi a metà del XVI secolo cui seguì la lunga dominazione russa iniziata nel 1710 e protratta fino alla prima indipendenza nel 1918 (il 18 novembre). Durante la Prima guerra mondiale, invece, la Lettonia fu occupata dalla Germania.

Negli anni ’20-’30 la Lettonia diviene un moderno Stato occidentale contraddistinto da libertà democratiche, tra cui il diritto di voto alle donne dal 1905, un’economia sviluppata e un livello di istruzione tra i più alti d’Europa.

Durante il secondo conflitto mondiale, la Lettonia è occupata dall’URSS e nel mese di luglio 1941 le truppe naziste entrano a Riga. Nel 1944, quasi al termine della guerra, la Germania si ritira e i Sovietici mantengono il controllo sul territorio lettone. Durante il periodo sovietico, il popolo lettone è riuscito orgogliosamente a conservare una propria identità linguistica e culturale.

Il 21 agosto del 1991, durante il colpo di stato a Mosca, la Lettonia finalmente dichiara restaurata la Repubblica indipendente e l’Italia, insieme alla Comunità Europea, riconosce di nuovo l’indipendenza della Lettonia e degli altri Paesi baltici.

La Lettonia può vantare grandi talenti di fama internazionale: Sergej Ėjzenštejn – illuminato regista de “La corazzata Potëmkin”, il ballerino Michail Baryšnikov , il pittore Mark Rothko,il violinista e direttore d’orchestra Gidon Kremer. Sono tanti i pittori lettoni che hanno trovato l’ispirazione proprio in Italia, tra i quali Ludolfs Liberts, Eduards Kalniņš,  Niklāvs Strunke.

 

Dal 27 Ottobre 2017 al 02 Dicembre 2017

Castel dell’Ovo

Via Eldorado, 3, 80132 Napoli NA

 

Orario apertura

Dal lunedì al sabato 9.00 – 18.00

Domenica e festivi 9.00 – 13.30

 

Informazioni e prenotazioni

  1. +39 349 050 9273
  2. +39 327 597 8850

kengarags@fastwebnet.it

 

novembre 14, 2017 Posted by | arte, arte lettone, cultura, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva, vēsture | , , , , , | Lascia un commento

Lolita Timofeeva per l’undicesima GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Inferno. CantoI

Inferno. CantoI

Il 10 di ottobre 2015 nell’ambito della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (associazione dei musei d’arte contemporanea), l’artista lettone Lolita Timofeeva aprirà le porte del suo studio. Potrete vedere in anteprima “La Commedia di Dante attraverso i simboli”, mostra realizzata per i festeggiamenti della ricorrenza del 750° anniversario della nascita del sommo poeta. In seguito, il progetto sarà presentato a Mosca nella Biblioteca Statale della Letteratura straniera.

LT STUDIO
via Giacinta Pezzana, 11
40127 Bologna
10 ottobre 2015; dalle 17.00 alle 22.00
Informazioni: info@lolitatimofeeva.it
Tel, Fax. 051-18899815

settembre 30, 2015 Posted by | arte, arte lettone, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , | Lascia un commento

Nuova pagina sito di Lolita Timofeeva. Biennale di Venezia 1997

Nel 1997 la Lettonia ha partecipato per la prima volta alla Biennale do Venezia come paese indipendente. A rappresentarla è stata l’artista lettone Lolita Timofeeva con una mostra personale. Collegamento per il testo integrale di JANUS pubblicato nel catalogo.

1997_Lolita_Timofeeva_Biennale_Venezia

Maggio 10, 2015 Posted by | arte, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | | Lascia un commento

“Metamorfosi” di Lolita Timofeeva e il suo codice spirituale

Lolita Timofeeva pescedi Elisabeth Thatcher

 Il 18 di gennaio a Bologna in occasione di ArteFiera 2013 nella galleria B4 è stata inaugurata mostra personale di Lolita Timofeeva “Metamorfosi” che si concluderà il 7 di marzo.

Quando sono entrata la mia prima impressione è stata quella di un ordine del tipo scientifico-religioso.  In questa mostra tutto è unito in un puzzle unico, in una formula di armonia naturale: l’artista e la sua arte. Le immagini delle piante e degli insetti, i fossili di animali fantastici e l’installazione con le maschere antigas sono disposti in un ordine perfetto che non può essere toccato, perché si potrebbe compromettere la formula ideata dall’artista – una specie di  codice del suo sistema personale di origine spirituale. Il visitatore si trova a compiere un percorso nel quale tutto è stravagante e nello stesso tempo logico.

Timofeeva usa sia i materiali arcaici che contengono le informazioni sul passato dell’umanità, sia le tecniche classiche come il disegno e la pittura esibendo rara virtuosità che a pochi ormai appartiene.

E’ stato brillante l’intervento di Carlo Monaco all’inaugurazione che nella sua lettura filosofica ha toccato il rapporto di connessione tra i due piani: quello divino e umano, trattenendo l’attenzione dei visitatori sulla scultura di pesce costruita con un vero cranio di cinghiale e la rete metallica. E’ un pesce gigante appeso con la testa in giù e illuminato come fosse una reliquia con le candele.

Il simbolo del pesce nella cultura cristiana è estremamente importante. Infatti, già dal primo secolo i Cristiani fecero un acrostico per la parola pesce in Greco “ichthys”:  Iesous Christos Theou Yios Soter, (ICTYS) che tradotto è: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore ed è il termine usato nel Nuovo testamento per indicare il “pesce”. Quindi secondo Carlo Monaco l’artista con questa scultura ha rappresentato il sacrificio di Cristo.

Nel testo di Carlo Monaco pubblicato nel catalogo della mostra si legge:

“Davvero insolita questa mostra, o forse installazione, di  recenti lavori di Lolita Timofeeva! Insolita e dichiaratamente ambiziosa. Si rivolge direttamente al visitatore potenziale e lo avverte: attenzione che io ti voglio cambiare. Uscirai da questa visita con un’altra forma mentale e morale. Non pensare di cavartela dando una occhiata superficiale e furtiva ai lavori esposti e di esprimere qualche giudizio di gradimento o di apprezzamento più o meno occasionale.  Sarai coinvolto persino in attività creative e di scrittura. Dovrai cambiare forma anche nel tuo mondo interiore, diventare un altro. Quando la vedrai capirai che la metamorfosi non è un processo immaginifico di fantasmagorie, ma la realtà più profonda del mondo e delle cose, e allora dovrai interrogarti e problematizzare il tuo quieto appagamento esistenziale e cambiare anche tu. Sei avvertito in via preventiva…”

Il coinvolgimento del visitatore nell’attività creativa di scrittura è un invenzione di Lolita Timofeeva che la pratica nelle sue ultime mostre. La possibilità di lasciare un proprio pensiero in forma anonima ha prodotto in me, come penso anche in altri visitatori un senso di appartenenza all’arte e il senso di appartenenza dell’arte a me. Trovo affascinante far parte di un progetto e di questo si tratta. I pensieri espressi da tutti noi saranno rielaborati dall’artista e assumeranno la forma di poesia. Così anche noi siamo coinvolti nella metamorfosi.

Scrive ancora Carlo Monaco nel suo testo: “…dalle visioni proposte nella mostra lo spettatore si trova spinto con forza ad abbandonare le  cose che risultino ovvie all’intelletto comune e a scoprire il carattere fortemente problematico dell’ovvietà.

Il brivido del nichilismo ontologico può spingerci fino alle regioni più estreme, quando, nel cuore della mostra, ci imbattiamo in un teschio di uomo o animale, sottratto alla perifericità dell’abbandono ed eretto, al centro di una gabbia, a vero simbolo del cammino biologico animale e umano.

E in quel momento potrebbe coglierci l’angoscia. Potremmo avere l’impressione che sappiamo tutto, chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo.”

E così conclude il filosofo bolognese: “Ora, caro visitatore, sei ammonito abbastanza. Non avventurarti ingenuamente nel mondo delle metamorfosi di Lolita. Vai a vedere la mostra raccogliendo prima tutte le tue idee e i tuoi ardori. Non rimarrai deluso, ma coinvolto seriamente, a tuo rischio e pericolo. Potresti alla fine scoprirti anche tu accomunato nello stesso destino di Gregor Samsa, di   risvegliarti scarafaggio, la più tragica delle metamorfosi di cui si sia occupata la letteratura moderna.”

febbraio 7, 2013 Posted by | arte, arte lettone, attualità, Bologna, cultura, Лолита Тимофеева, Elisabeth Thatcher, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , , | Lascia un commento

"Natura morta", installazione (particolare)

“Natura morta”, installazione (particolare)

di Lodovico Pignatti Morano

“Esplorerò il tuo inconscio

guardando le tue reazioni”

Venerdì 18 di Gennaio 2013 alle ore 18 nella Galleria B4 in Via Vinazzetti 4/b (zona universitaria) a Bologna sarà inaugurata mostra personale di Lolita Timofeeva “METAMORFOSI”, presentata da Carlo Monaco.

Qual è il percorso artistico di Lolita Timofeeva e quale sbocco può avere la sua creatività? Questo periodo lo identifica come metamorfico, poiché la “Metamorfosi” implica una  trasformazione radicale. Senza risalire ad Ovidio, e per usare una immagine poetica, dice Lolita, basta pensare all’acqua, che in un eterno ciclo modifica il proprio stato fisico: si fa ghiaccio, si scioglie, evapora, si trasforma in pioggia e da benefica può diventare distruttiva, talvolta cambiando la forma del paesaggio.

Ecco perché durante l’esposizione delle sue opere l’artista ha pensato anche di coinvolgere i visitatori,  invitandoli ad esprimersi e rendendoli complici di un gioco creativo. In tal modo anche il pensiero compie un ciclo di “Metamorfosi” variando e alterando lo stato individuale e quello collettivo, attraverso uno stimolo iniziale rappresentato dalle opere in mostra.

Lo spettatore sarà perciò immerso in un’atmosfera ambigua ed ermetica creata con l’intenzione di far breccia nel suo inconscio. Un immaginario studio paleontologico della trasformazione del mondo. Messinscena delle mutazioni: una scenografia per esplorare la metamorfosi dell’uomo e per indagare fra gli archetipi più significativi dell’umanità.

La mostra, infatti, fa parte di un ampio progetto di Lolita Timofeeva che sta esplorando il tema dei modelli eterni e delle esperienze dell’inconscio che appartengono a tutti quanti noi.

La formazione accademica e la padronanza di mezzi classici di rappresentatività, come disegno e pittura, permettono all’artista di spaziare con disinvoltura anche nell’uso di altri mezzi espressivi non abituali, come scultura, installazione, performance e ora anche uso eccentrico della parola. Il percorso di Lolita Timofeeva è un esempio di trasgressione meditata, un’evoluzione consapevole, attraente e persuasiva.

Lodovico Pignatti Morano

La mostra è pensata in concomitanza con ArteFiera 2013 e sarà aperta fino a Giovedì 7 Marzo dal Martedì al Sabato dalle 17 alle 20.

Catalogo in galleria. Info, tel. 333-2223810, 328-5936214, http://www.galleriab4.it

Sponsors: ABYCAR, GLOBE THEATRE

gennaio 12, 2013 Posted by | arte, Bologna, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , , , , , , | 1 commento

“Gioie di Lò” by Lolita Timofeeva, minisculture di osso e oro da indossare

di Alberto Parisi

Lolita Timofeeva, artista lettone, stabilitasi da anni a Bologna, ha lanciato una sua linea di gioielli –  “Gioie di Lò”. Usando materiali innovativi in quanto arcaici e quasi non considerati, guidata dalla visione trascendente della creatività, ha realizzato vere e proprie sculture in miniatura di un’originalità assoluta.

La abbiamo intervistata nel suo studio, a Bologna.

Alberto Parisi. – Dunque, cara Lolita, questo è un esordio o  qualcosa che deriva da esperienze precedenti?

Lolita Timofeeva. No, questo non è un debutto. In passato ho già disegnato  gioielli, che sono stati poi realizzati da orafi vicentini e presentati dalla mia gallerista olandese. La differenza è che questi gioielli ora li eseguo io, personalmente.

A.P. – Quindi si è cimentata anche nell’arte orafa?

L.T. No, no! L’oro, nel mio caso, è usato come rifinitura finale. Lavoro con osso che, dopo trattamenti appropriati, alla fine ricopro con foglia d’oro zecchino 24 carati, con la tecnica che si usava per le antiche icone russe. Si tratta di piccole sculture, impreziosite con oro. Ogni esemplare è unico, le forme possono essere simili ma mai uguali.

A.P. – Perché l’osso? Come è nata l’idea?

L.T. Perché in questo periodo sto lavorando a un progetto, per il quale realizzo sculture e installazioni con le radici degli alberi e  osso. Così, manipolando questi materiali e osservando la loro intrinseca bellezza, mi è sorta l’idea di trasferire le mie creazioni in una scala minore, anzi minima, per produrre qualche gioiello per me stessa. I materiali sono leggeri  rispetto ad ogni altro usato in oreficeria, quindi si possono creare volumi abbastanza importanti anche per gli orecchini senza soffrirne il peso. Per nobilitare la materia l’ho ricoperta d’oro, ho aggiunto alcune pietre naturali ben tagliate, montandole con  dettagli in argento e ho iniziato a indossare questi gioielli. Mi sono resa conto che queste creazioni non passavano inosservate. Un giorno li ha notati una mia amica che ha un piccolo negozio, “Angelique”, in via Orefici a Bologna ed ha insistito per averne. Così ho ricevuto lo stimolo per creare una vera e propria prima collezione ragionata.

A.P. – Fin dall’antichità gli uomini hanno avuto il desiderio di adornarsi e i primi gioielli venivano realizzati proprio in osso oppure in legno, corno e avorio. Quindi è un ritorno alle origini primordiali?

L.T. – Esatto. Sembra che l’uomo primitivo abbia pensato di adornarsi prima ancora di vestirsi. La storia della gioielleria risale a ventimila anni prima della nascita di Cristo. Nell’antichità l’osso si riteneva materiale apotropaico (dal greco αποτρέπειν, apotrépein = “allontanare”), in quanto rappresentava ciò che “sopravviveva” alla morte fisica, quindi con potere di scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni. Le ossa di alcuni mammiferi erano levigate, lavorate e utilizzate per collane-amuleto. Erano ritenute dotate di  qualità magiche e divinatorie. A parte il loro potere esorcizzante, mi affascina l’idea di trasmutare  la morte in vita, la fine  in oro, di compiere un rituale nel quale, dopo la morte, c’è la rinascita.

aprile 19, 2012 Posted by | arte, Bologna, cultura, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , | Lascia un commento

Casamondo, racconti interculturali

28 febbraio 2012, h 21:00

VaPian Art Bar, via Santa Croce 16 (Bologna)

CASAMONDO, presentazione dell’e-book e letture pubbliche

In collaborazione con l’associazione Eks&Tra, il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell’università di Bologna e la Biblioteca multiculturale “Casa di Khaoula”

Multiculturalità al VaPian secondo appuntamento della nuova rassegna di Malicuvata coinvolgerà scritture migranti e strumenti di fruizione innovativi.

Molto si sta leggendo e scrivendo di questi tempi sull’adozione prossima futura dell’e-book. Poco si è detto, però, della possibilità che dà il formato elettronico di leggere le cosiddette “scritture emergenti”.

“Casamondo, racconti interculturali” è un esempio valido e affascinante di questa nuova possibilità di emergere, intrapreso da autori italiani e stranieri in lingua italiana, in una prospettiva definitivamente, chiaramente interculturale. È in questa ottica che la casa che si può raccontare non è più solo l’Italia, o un altro Paese, ma il mondo – dimensione più facilmente raggiungibile, peraltro, dall’oggetto elettronico.
Autori dei racconti pubblicati in “Casamondo”: Idriss Amid, Antar Mohamed Marinacola, Stefano Samorì, Rosa Manrique, Serena Destito, Giulia Solignani, Valeria Merante, Valeria Merante, Linda K. Gaarder, Patricia Quezada, Magdalena Maria Kubas, Kyunghee Jung, Laura Vallortigara, Irene Gregis, Emanuela Verna, Khadijatou Ndiaye, Lolita Timofeeva, Gassid Babilonia (Kassad Houseni), Pina Piccolo, Pia di Molfetta, Daniela Karewicz, Natalia Fagioli, Milli Ruggiero.

L’e-book contiene un’antologia dei testi prodotti dai partecipanti al laboratorio di scrittura creativa interculturale che già da qualche anno è promosso dall’associazione Eks&Tra e dal Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell’università di Bologna.

Saranno presenti alcuni autori che leggeranno i loro racconti. A spiegare il progetto, l’associazione Eks&Tra e Michele Righini, responsabile della biblioteca multiculturale “Casa di Khaoula”. Introdurranno Lorenzo Mari di Casa Lettrice Malicuvata e Carlo Schiavo dell’Agenzia letteraria Scritti Erranti.

Eks&Tra indica la provenienza da altri paesi: Eks=ex, e l’arrivo Tra noi.L’& è una congiunzione che assomma in sé le difficoltà e insieme la grande ricchezza dell’incontro. L’associazione Eks&Tra si adopera per la diffusione della conoscenza dell’immigrazione nelle scuole attraverso gli scritti dei migranti e incontri con gli autori.

Da alcuni anni la biblioteca di quartiere “Casa di Khaoula” anima con le proprie iniziative la vita culturale del Navile. Prende il nome da una bambina immigrata che in una lettera al quartiere chiese un posto dove fare i compiti e leggere. Da lì l’idea di una biblioteca che favorisse l’integrazione delle diverse culture.

Ogni anno 200 classi passano per i laboratori di lettura, ci sono corsi di italiano per donne straniere, sale studio, sale lettura e postazioni internet, presentazioni di documentari e di libri.

La rassegna letteraria si terrà ogni martedì alle 21:00, per quattro martedì, al Vapian.

Gli eventi sono curati da Casa Lettrice Malicuvata, un luogo di incontro tra lettore, autore ed editore.

Oltre a curare la rassegna, si occupa di valutare manoscritti inediti (romanzi e racconti) fornendo editing, correzione bozze, impaginazione, progetto grafico e traduzione (da inglese, francese, spagnolo), di recensire per riviste cartacee e portali web volumi di narrativa pubblicati in Italia.

Tutti i libri e le riviste della rassegna sono in vendita nella libreria di Zammu’, compresi gli annuari prodotti da Malicuvata.

http://malicuvata.it/http://malicuvata.wordpress.com/http://facebook.com/malicuvata

http://www.eksetra.net/

www. eksetra.net

febbraio 24, 2012 Posted by | Bologna, cultura, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , , , , | Lascia un commento

4 Московская биеннале современного искусства. Выставка Лолиты Тимофеевой “Opus alchymicum” в проекте “Behind the mirror”

Инсталяция Лолиты Тимофеевой

23 сентября 2011 года в 15:00 в Белом зале Библиотеки иностранной литературы в рамках 4 Московской биеннале современного искусства открылась выставка Лолиты Тимофеевой “Opus alchymicum”.

Лолита Тимофеева родилась в Риге (Латвия). С 1991 года живёт в Италии. С 1993 года  участвовала в многочисленных персональных и коллективных выставках. В 1997 году она представляла Латвию с персональной выставкой в рамках XLVII Биеннале в Венеции. Работы художника находятся в музеях и частных коллекциях по всему миру.

Художник Лолита Тимофеева упряма и верна духовным ценностям. Чувства и страсти, которые сталкиваются друг с другом в её работах, ранят и сами ранимы. Художник исследует метафизическое измерение мира, её поэзия относится к сфере символов и архетипов, её исследования переплетаются с изучением текстов аналитической психологии и
философии.

По случаю участия Лолиты Тимофеевой в четвертой Московской Биеннале современного искусства издательством Аллеманди (Италия) выпущенная книга, которая воспроизводит 29 её картин, 47 работ на бумаге и одну инсталляцию. Проект сопровождается эссе профессора Артуро Шварца, который делает следующее заключение: «Среди всех художников, которых я знал, никто, кроме Марселя Дюшана, чьё творчество отличается менее рациональным характером, не создавал настолько сложное, органичное, целостное произведение, как и Лолита Тимофеева».

«Когда я работаю, то стремлюсь отстраниться от современной культуры, стараюсь найти иной поэтический язык, как можно более абстрактный и отдаленный от реальности. Работы, вошедшие в этот проект, лежат вне конкретного культурно-исторического контекста и стремятся к универсализации и обобщенности смыслов. Я интерпретирую реальность посредством использования аналогий и сопряжения ассоциаций. В момент сближения между факторами, принадлежащими противоположным смысловым измерениям, которые в нормальной ситуации никогда бы не оказались сопряжены, передо мной возникают сложные, двойственные и темные образы, лишенные логического смысла и почти недоступные для понимания, однако они меня захватывают, становясь вскоре «открытыми образами». Человеческий разум – огромный резервуар, наполненный воспоминаниями и ощущениями, непостижимое вместилище индивидуального бессознательного и исторической памяти. Каждый из нас наделен способностями для свободной интерпретации образов посредством личной символики. Зритель имеет возможность наполнить каждый образ собственным содержанием, но в любом случае всегда придет к тому же значению. По той самой причине, что я исследую мир архетипов, то есть коллективную память, нечто всеми узнаваемое на подсознательном и генетическом уровне, независимо от происхождения и культуры. В любом случае всякий раз это будет индивидуальный, хотя и разделенный с другими опыт».     (Лолита Тимофеева)

Выставка продлится до 16 октября 2011г.

Тел. для  справок:

(495) 915-35-17 (Выставочный центр Библиотеки иностранной литературы)

Адрес: Николоямская ул., д.1; ст.м. «Таганская», «Китай-город», тролл. № 63, 16, 45

exhibit@libfl.ru ; www.libfl.ru/exhib

settembre 29, 2011 Posted by | arte, attualità, Bologna, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , , | Lascia un commento

“Behind the mirror” – progetto Speciale alla IV Biennale di Mosca. Dietro lo specchio con una performance.

di Anna Zubova (Mosca)

Performance "Behinde the mirror"

Il 23 settembre 2011 alle ore 15.00 è stato inaugurato Progetto Speciale della Biennale di Mosca “Behind the mirror”.

Maurizio Vanni, giovane curatore italiano – artefice del progetto coinvolge tre artisti: Francesco Attolini, Christian Balzano e Lolita Timofeeva. In una sede strategicamente vincente sia per la posizione (20 minuti a piedi dal Cremlino), sia per le frequentazioni: un luogo aulico, contenitore del sapere, quotidianamente frequentato da migliaia di persone in dimestichezza con la cultura.

La mostra è stata allestita in tre sale con tre progetti personali, uniti da un filo conduttore: lo specchio. “Stare dietro lo specchio – spiega il curatore – significa andare oltre l’apparenza delle cose, non accontentarsi della superficie della realtà e cercare di non fidarsi di una semplice immagine riflessa. I Self-portraits di Francesco Attolini (video e foto) non sono altro che il riflesso della propria interiorità attraverso altre persone. Riscoprire la propria esistenza significa riscrivere nuove identità, strutturare nuovi volti, scoprire inedite geografie fisionomiche esaltando le diversità di razza, di pensiero, di professione, di specie, di carattere e di spirito. Christian Balzano (installazione site-specific e struttura segnico-cromatica) è consapevole che lo specchio offre un’immagine rovesciata della realtà e che solamente attraverso la mente e l’istinto primordiale possiamo innescare un vero e proprio processo di conoscenza in grado di farci orientare nel labirinto della nostra esistenza. Per Lolita Timofeeva (dipinti, disegni e installazione) la questione della verità delle cose è qualcosa che implica il completo coinvolgimento del nostro intelletto, partendo dal presupposto che l’alchimia non si propone di risolvere un problema chimico, ma spirituale. Tutto è legato alla nostra mente e dipende dagli emisferi del nostro cervello.”

L’inaugurazione è stata animata da una fresca e coinvolgente performance, protagonisti – tutti e tre artisti, ma anche gli spettatori, costretti a vedere il proprio riflesso nello specchio e spostarsi in una processione solenne in mezzo alle sale di lettura e corridoi interminabili della biblioteca.

Numerosi sono stati gli ospiti, tra i quali: Direttore generale della Biennale Andrej Martinov, adetto alla cultura dell’Ambasciata italiana Maria Sica, Direttore del ICI Adriano Dell’Asta, rappresentante dell’Ambasciata lettone Maija Bisofa.

settembre 27, 2011 Posted by | arte, attualità, Лолита Тимофеева, Lolita Timofeeva, Lolita Timofejeva | , , , , , | Lascia un commento